Page 33 - Il suonatore di chitarra
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                         Adesso si trova davanti ad un vicolo cieco. Sente che


                  si è fatto troppo tardi per cercare un’altra strada e ripartire.


                  Non aspetta più niente, nulla che lo possa indurre ad andare


                  avanti.


                         E’  sera.  Dal  cortile  del  caseggiato  giunge  lo


                  schiamazzo dei ragazzini che si attardano in duelli di gioco,


                  incuranti dei richiami delle madri per la cena. Dopo un pò

                  solo  flebili  voci  di  arrivederci  prima  del  silenzio,  un


                  silenzio che gli irrompe dentro come un fremito d’ossa.


                         Si avvicina alla finestra aperta e scruta l’orizzonte di


                  case  con  l’eco  della  giornata  trascorsa.  D’improvviso


                  chiude  gli  occhi  e  sospira  profondamente.  I  suoi  pensieri


                  sono  dentro  una  coltre  di  nebbia  calda  che  gli  offusca  le


                  intenzioni.  Riapre  gli  occhi  e  si  gira  a  cercare  il  ritratto


                  della  figlia  poi  si  avvicina  alla  chitarra  e  scorre  le  dita


                  lungo la sagoma.


                         Torna  alla  finestra  e  lentamente  si  accovaccia  sulla

                  soglia  di  marmo.  Nell’odore  d’inizio  primavera  che


                  pervade  l’aria,  gli  pare  di  riconoscere  i  suoi  sogni  da


                  ragazzo. Si sporge un po’ e getta uno sguardo sotto ma si


                  ritrae subito. Richiude gli occhi, stringe forte i pugni, più


                  forte ancora e si lascia scivolare giù.
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