Page 12 - Cerveteri in Mostra
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Egli scelse Cerveteri come sua residenza principale, in quanto molto vicina
                  al porto di Civitavecchia, di cui era stato nominato Comandante Generale delle
                  Galee Pontificie, dal Papa Paolo III Farnese. Egli fu uno dei condottieri del

                  Rinascimento, che difese lo Stato Pontificio dai pirati barbareschi, alleati del
                  Sultano Solimano, a fianco della flotta genovese al comando di Andrea Doria e
                  alla flotta imperiale spagnola, guidata dallo stesso Imperatore Carlo V. Virginio
                  ebbe contatti con il fior fiore della nobiltà europea ed ospitò alla sua corte le
                  maggiori personalità del suo tempo.

                      Oltre ad essere uno scaltro imprenditore ed un esperto marinaio, era un
                  uomo colto, amante dell’eleganza e dell’arte. Benvenuto Cellini, nelle sue
                  Memorie, racconta la sua permanenza presso il conte a Cerveteri, in compagnia

                  del suo amico pittore Rosso Fiorentino. L’ultimo giorno della sua permanenza,
                  mentre passeggiava sulla spiaggia vicino al paese a raccogliere conchiglie, fu
                  rapito da una banda di pirati saraceni, ai quali riuscì a sfuggire, ma il giorno dopo
                  se ne tornò a Roma.

                      Del conte Gentil Virginio Orsini restano numerose tracce artistiche nel palazzo,
                  da lui fatto abbellire da una squadra di formidabili pittori, aggiornata sulle invenzioni
                  di Perin del Vaga, cui forse partecipò anche Luzio Romano. Vi sono sale affrescate con
                  gli stemmi degli Orsini sui soffitti, in cui è rappresentato l’orso che divora l’anguilla e

                  sulle pareti le storie di Polifemo. Alla ristrutturazione del palazzo non fu estraneo un
                  grande artista come Antonio da Sangallo il Giovane.

                      La famiglia Ruspoli, che entrò in possesso del feudo nel 1674, influì meno
                  sull’architettura del palazzo, cui fece aggiungere un passetto di collegamento con
                  la chiesa di S. Maria Maggiore e la fece ristrutturare totalmente, secondo i canoni
                  dell’arte settecentesca.


                      Questa trasformazione venne poi rimossa, negli anni ’50 del ‘900, e oggi
                  possiamo ammirare di nuovo la chiesa nella sua versione originaria nello stile
                  romanico composito.

                      Anche i Ruspoli ospitarono in questo palazzo personaggi illustri, come il grande
                  compositore George Friedrich Handel, che qui compose la cantata “Diana
                  cacciatrice”, durante il suo viaggio in Italia fra il 1728 e il 1729.


                      Tutto questo rende questa ridente cittadina, che gli etruschi chiamarono
                  CAISRA, un luogo magico, pieno di poesia, che trasuda fascino e mistero. Come
                  poteva un’artista come Anna Tonelli sfuggire alla tentazione di immortalare una tale
                  meraviglia nei suoi dipinti leggeri, delicati e raffinati? Del resto anche molti poeti e
                  scrittori subirono lo stesso fascino, come l’inglese D.H. Lawrence, che nella sua opera
                  “Etruscan Places”, dedicò a Cerveteri pagine di indimenticabile poesia.
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