Page 9 - Cerveteri in Mostra
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Anna Tonelli,


                  i colori di una poesia antica











                      Nell’osservare le opere presenti in questa Mostra ho provato l’emozione

                  di chi si ritrova a contato diretto con le atmosfere di un paesaggio antico.


                      Il mondo dell’etrusca Caere riaffiora nella forza così come nella tenuità
                  dolce dei colori che Anna usa per riuscire a far sentire l’odore del legno
                  degli alberi dei boschi e del muschio che ricopre il tufo rosso degli antichi

                  tumuli della necropoli della Banditaccia.


                      I soggetti scelti a Cerveteri e nei suoi immediati dintorni parlano
                  dell’architetto che guarda al mondo antico e moderno con attenzione professionale,

                  ma anche e soprattutto con gli occhi del cuore di chi sente, nelle cose che ci
                  circondano, vive e inanimate, la poesia e la spiritualità.


                      Quelle vive così come quelle inanimate sono descritte in modo da

                  farcele percepire nella loro essenza preziosa, fuori dal tempo, amene, così
                  intensamente presenti che sembra quasi di toccarle con mano.


                      Affiora attraverso la nebbia sottile del colore l’antichità, il tempo andato

                  che distrugge tutto ma conserva le tracce testarde di chi ci ha preceduti
                  lungo il filo rosso che, secolo dopo secolo, collega tutte le generazioni una
                  all’altra, ognuna testimone e artefice del proprio tempo.



                      La maestria di Anna Tonelli svela, nelle foglie delle piante così come
                  nella pietra di una fontana, nell’acqua che sgorga  o in muro medievale del

                  paese, la capacità di trasmettere sensazioni di bellezza e di pace a chi guarda.


                      Si percepisce l’antico e l’oggi, l’ombra e il sole che colorano gli oggetti
                  intorno ai quali si sviluppa la conoscenza di un paesaggio che è rimasto
                  in silenzio, fermo per secoli,  che solo molto di recente è stato cambiato,

                  spesso purtroppo devastato dalla presunta modernità.
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