Page 2 - Il suonatore di chitarra
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                         Nella grande piazza della città arriva con passo lento e


                  gli occhi rivolti in basso. Ad un lato della fontana barocca


                  si  ferma  e  poggia  sul  selciato  le  sue  cose.  Da  una  sacca


                  estrae lo sgabello pieghevole e il leggìo sul quale sistema


                  degli spartiti. Una volta seduto apre una vecchia custodia e


                  tira fuori la chitarra. Accorda con cura lo strumento fino a


                  quando, soddisfatto dal suono, volge lo sguardo alla piazza

                  come a rendersi conto se la sua esibizione può cominciare.


                  Quando  decide,  accavalla  una  gamba  sull’altra  per


                  posizionare la chitarra e inizia a suonare raffinati arpeggi, i


                  lineamenti del viso tirati e l’espressione già severa.


                         E’ un uomo di oltre cinquantanni, piccolo di statura,


                  un po’ calvo, magro, vestito con un giaccone dimesso e un


                  foulard  al  collo  che  sembra  un  vezzo  d’artista.  Schivo  e


                  taciturno viene ogni pomeriggio da oltre un anno nel caos


                  della  piazza  dove  solitamente  si  radunano  pittori  e


                  ritrattisti,  musicisti  e  cantanti,  mimi  e  clown,  personaggi

                  d’ogni sorta che si offrono ad un pubblico occasionale per


                  sbarcare il lunario o cercare la fortuna. Rimane lì molte ore


                  a  suonare  di  continuo  partiture  classiche  con  brevi  pause


                  solo per bere qualche sorso d’acqua da una bottiglietta.
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