Page 7 - Il suonatore di chitarra
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Da ragazzo mai avrebbe immaginato che nel futuro i
lunghi periodi di lontananza dalla famiglia sarebbero stati i
prezzi più alti da pagare alla sua aspirazione di fare il
musicista. Si era iscritto al conservatorio quasi per curiosità
ma lì aveva capito che la musica lo avrebbe travolto come
un fiume in piena e che la chitarra, la sua adorata chitarra di
adolescente timido, sarebbe stato il simbolo irrinunciabile
della propria volontà.
Dapprima aveva accarezzato l’idea di dedicarsi alla
carriera da solista, era eccitato al pensiero di suonare sul
palco al centro del fascio dei riflettori. Ma nel tempo si era
persuaso che la grande orchestra sinfonica, maestosa e
solenne, rappresentava un traguardo ancora più attraente.
Sì, sfoggiare la propria bravura nella coralità di tutti gli altri
strumenti era davvero l’ambizione che lo avrebbe appagato.
E poi c’era il resto. Il fascino dei teatri e degli auditorium,
gli applausi del pubblico, la notorietà, i viaggi nelle città
più lontane.