Page 5 - Il suonatore di chitarra
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                         Nella confusione delle stanze avanza fino al tavolo nel


                  soggiorno  dove  c’è  il  ritratto  di  una  ragazza  che  ride.


                  L’accarezza con riguardo, brevi istanti, il tempo di sentire


                  la nostalgia che lo prende tutti i giorni a quest’ora vicina


                  alla notte, un’ora che rende i pensieri più liberi di andare e


                  venire.  Immerso  nella  solitudine  che  gli  sale  lentamente


                  nell’animo, prova stanchezza e allora si lascia sprofondare

                  in una poltrona.


                         Non ha voglia di cenare stasera e neppure di fare altro.


                  Ritorna  ad  osservare  il  ritratto  della  ragazza  dal  sorriso


                  smagliante  e  si  domanda  se  davvero  quegli  occhi  sono


                  proprio  simili  ai  suoi  come  aveva  sempre  sostenuto  con


                  caparbietà.


                         “Mi  somiglia  davvero”,  dice  sottovoce  e  ricorda


                  quando era una bambina dispettosa ma divertente. Ricorda


                  le canzonature che gli faceva ogni qualvolta tornava a casa


                  dopo le tournèes. A causa del lavoro la vedeva raramente e

                  lei si legava al dito le continue assenze. Al ritorno invece di


                  corrergli  incontro  per  abbracciarlo,  si  nascondeva  e,


                  all’improvviso,  l’assaliva  facendo  le  boccacce  prima  di


                  saltarellargli  intorno  gridando con  cantilena infantile  “  E’


                  tornato nessuno, è tornato nessuno…”.
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