Page 8 - Monologo Viaggio nell'anima
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considerazione che mi ha sempre colpito. A volte penso che
nell’umanità sia molto diffusa una malattia contagiosa, la
malattia del possesso a tutti i costi. Così, con la febbre alta,
succede di vaneggiare e di perdere la coscienza di se stessi.
Mi chiedo: se gli individui dipendono da ciò che hanno
o vogliono avere come denaro, beni e altro, vuol dire che
sono asserviti a qualcosa che è fuori di loro. Ma se sono
soltanto quello che possiedono o desiderano possedere, chi
sono come persone?
Forse era lo stesso pensiero di Hermann Hesse quando
scriveva che la maggior parte degli uomini sono come
foglie secche che si librano e si rigirano nell’aria e dopo,
ondeggiando, cadono al suolo.
Adesso però non desidero avventurami nei principi
morali del bene e del male o dell’innocenza e della colpa.
Mi preme parlarti solo dell’anima che talvolta resta
nell’ombra se la trascuriamo ma non scompare mai da noi.
Rimane lei, l’anima, l’eterna chiave per entrare dentro di
noi e scoprire davvero il senso della vita ma attraverso un
viaggio che non può essere quello della ragione.