Page 13 - Monologo Viaggio nell'anima
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riconosco e la vivo soprattutto nel suo abbraccio con\ altre
parole. La prima che mi viene in mente è dubbio.
Da ragazzino ho conosciuto una donna anziana che
viveva in campagna. Una volta ha usato un’espressione che
mi porto ancora dentro e che nel suo dialetto pareva una
filastrocca: car signur, varda gio’ se te ghe se so! Caro
Signore, guarda giù, se ci sei su!
Era una invocazione al Dio dei cieli affinchè volgesse lo
sguardo su di lei, forse per supplicare la pioggia nei campi
aridi. Nello stesso tempo lei dubitava che Dio esistesse
davvero come se la propria miseria ne fosse la
testimonianza.
Il dubbio conviveva con la sua fede di semplice
contadina. Può sembrare una contraddizione ma il credere
si alimenta del dubbio, tra loro c’è un duello che nasconde
la complicità. L’anima si trova se si cerca e il dubbio è
l’impulso a cercarla.
La seconda parola è bellezza. Platone diceva che
l’anima è insonne di notte e non riposa di giorno ma corre
smaniosa dove spera di potere ammirare colui che possiede