Page 4 - Viaggio nell'anima
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L’anima nell’arte di Anna Tonelli
La nuova Mostra di Anna Tonelli ha un titolo davvero impegnativo ma affascinante per
un’artista come lei, architetto e pittrice, attenta e sensibile: Viaggio nell’anima.
E di anima deve parlarsi nell’osservare le opere esposte. Sono immagini di donne e
soprattutto del mare e degli alberi, i suoi soggetti preferiti ed emblemi dell’anima nella
sua libertà più assoluta.
Il mare, sconfinante senza interruzioni nel cielo e vivo, increspato, palpitante come
l’anima nella vita: mai uguale, mai monotona, sempre imprevedibile, a volte buia e
abissale. E il cielo, egualmente interminabile, irrequieto, luminoso o terribilmente
tenebroso. Anch’esso come l’anima nelle varie fasi dell’esistenza di ognuno: assopita,
prostrata, ribelle e vitale. Ma immancabilmente, come quella dell’artista, ingenua e
disarmante tanto da vagheggiare sempre, sì sognare!
E così affronta, in tutta la sua fragilità, il mare insidioso o sfida il cielo librandosi con
angeliche ali bianche per sfiorare, svestita e scalza, chissà quali anfratti, i più ostili. Ma
quel mare burrascoso, una coperta nuziale blu guarnita di trina, impietosamente agitata
dal vento, non è la rappresentazione più evidente dell’inquietudine di un’anima? La più
profonda? Manca, per chi osserva queste acque, soltanto l’odore di salmastro, lo stridio
dei gabbiani e i tonfi delle onde sulla battigia, per dare ancor più senso alla veridicità
delle cose.
Scriveva Victor Hugo “C’è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c’è uno
spettacolo più grandioso del cielo, ed è l’interno di un’anima”.
Però l’anima la possiamo intravedere anche negli alberi irrimediabilmente esposti in
controluce. Alcuni smilzi, spogli e infreddoliti, soli, dai turgidi tronchi rugosi, sotto una
gelida luce invernale. Altri, in una visione più calda d’autunno, dominata da colori rossicci
offerti da un sole in declino, tutta brulicante di vita sopita pur sotto le foglie morte.
Questo viaggio nell’anima può concludersi con le immagini di donne. Circondate da
un’aura color indaco o immerse in sguardi intensi con sullo sfondo un crespato viola
o tra irrimediabili rovine ancora fumanti, invocare incessantemente l’Alto. E si può
addirittura ravvisare nella coppia di giovani che esprime la comunione di due anime con
i corpi avvinghiati nella loro spiritualità e nudità erotica.
Un viaggio intenso ed emozionante nel quale ci accompagna l’artista con la sua
ispirazione e profondità introspettiva.
Prof. Alberto Crielesi
Storico dell’Arte