Page 5 - Viaggio nell'anima
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L’anima nell’arte di Anna Tonelli




                  La nuova Mostra di Anna Tonelli ha un titolo davvero impegnativo ma affascinante per
                  un’artista come lei, architetto e pittrice, attenta e sensibile: Viaggio nell’anima.

                  E di anima deve parlarsi nell’osservare le opere esposte. Sono immagini di donne e
                  soprattutto del mare e degli alberi, i suoi soggetti preferiti ed emblemi dell’anima nella
                  sua libertà più assoluta.
                  Il mare, sconfinante senza interruzioni nel cielo e vivo, increspato, palpitante come

                  l’anima nella vita: mai uguale, mai monotona, sempre imprevedibile, a volte buia e
                  abissale. E il cielo, egualmente interminabile, irrequieto, luminoso o terribilmente
                  tenebroso. Anch’esso come l’anima nelle varie fasi dell’esistenza di ognuno: assopita,
                  prostrata,  ribelle  e vitale. Ma  immancabilmente,  come quella dell’artista, ingenua e
                  disarmante tanto da vagheggiare sempre, sì sognare!

                  E così affronta, in tutta la sua fragilità, il mare insidioso o sfida il cielo librandosi con
                  angeliche ali bianche per sfiorare, svestita e scalza, chissà quali anfratti, i più ostili. Ma
                  quel mare burrascoso, una coperta nuziale blu guarnita di trina, impietosamente agitata
                  dal vento, non è la rappresentazione più evidente dell’inquietudine di un’anima? La più

                  profonda? Manca, per chi osserva queste acque, soltanto l’odore di salmastro, lo stridio
                  dei gabbiani e i tonfi delle onde sulla battigia, per dare ancor più senso alla veridicità
                  delle cose.
                  Scriveva Victor Hugo “C’è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c’è uno
                  spettacolo più grandioso del cielo, ed è l’interno di un’anima”.

                  Però l’anima la possiamo intravedere anche negli alberi irrimediabilmente esposti in
                  controluce. Alcuni smilzi, spogli e infreddoliti, soli, dai turgidi tronchi rugosi, sotto una
                  gelida luce invernale. Altri, in una visione più calda d’autunno, dominata da colori rossicci
                  offerti da un sole in declino, tutta brulicante di vita sopita pur sotto le foglie morte.

                  Questo viaggio nell’anima può concludersi con le immagini di donne. Circondate da
                  un’aura color indaco o immerse in sguardi intensi con sullo sfondo un crespato viola
                  o  tra  irrimediabili  rovine  ancora  fumanti,  invocare  incessantemente  l’Alto.  E  si  può
                  addirittura ravvisare nella coppia di giovani che esprime la comunione di due anime con
                  i corpi avvinghiati nella loro spiritualità e nudità erotica.

                  Un viaggio intenso ed emozionante nel quale ci accompagna l’artista con la sua
                  ispirazione e profondità introspettiva.


                                                                                 Prof. Alberto Crielesi
                                                                                      Storico dell’Arte
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