Page 7 - Viaggio nell'anima
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Figlia mia







                  Figlia mia,
                  domani sarà il tuo primo giorno di scuola e stasera, all’improvviso, mi ha preso la voglia

                  di scriverti. Forse per liberare i pensieri che ho sempre avuto dentro ma che ora sento
                  più forti. Mi sono chiesto perché e credo di averlo capito.
                  Quando ci siamo augurati buonanotte, ho avvertito che tra noi iniziava un distacco quasi

                  impercettibile che con il tempo si sarebbe messo a correre. E’ inevitabile, soprattutto è
                  giusto che avvenga. E’ successo con i miei genitori, succederà con i tuoi figli. Accade
                  perché si cresce e crescere è il solo modo di vivere la nostra avventura.
                  Tu sei la mia bambina, la mia fortuna. Sai che ho una sfacciata predilezione per te e ogni

                  qualvolta sono costretto a rimproverarti per i tuoi capricci, provo una strana sensazione,
                  un miscuglio tra dispiacere e compiacimento. Appena smetti, ti sorrido di nascosto,

                  contento del fatto che mi hai ascoltato e, al tempo stesso, di intravedere nelle tue bizze
                  il sintomo di un temperamento vivace.
                  Insieme a tua madre ho il compito di educarti senza dimenticare che sei una persona
                  distinta da noi. Non è facile, tutt’altro. Dobbiamo districarci in un sentiero stretto, aspro

                  e curvo che ci unisce e ugualmente ci divide.
                  Non so se finora sono stato all’altezza della mia parte. Tuttavia devo rimanere al tuo
                  fianco, devo affidarti almeno delle briciole di buon senso da tenere come una piccola

                  provvista per le tue necessità.
                  Ma domani sarà una giornata speciale. Entrerai in una scuola, un posto dove s’impara
                  a diventare grandi. A casa ti saremo accanto con il nostro calore, fuori ci saranno dei
                  maestri con i loro insegnamenti.

                  Poi, quando arriverà la stagione della giovinezza, le inquietudini ti faranno barcollare ma
                  sappi che ti riparerò dai colpi più duri e avrai tutto il mio aiuto per alleviare gli affanni.

                  Intanto ci sarò domattina. Adesso riposa nella tua stanzetta ma ricordati che stavolta
                  dovrai svegliarti presto come tua madre, attesa dal suo lavoro. Saremo io e te sull’uscio
                  della  scuola.  Farai  un  passo  e  sarà  il  primo  passo  lungo  una  strada  che  scoprirai
                  camminando.

                  Ecco, è stato proprio quel distacco che ho avvertito stasera a riaccendermi il fuoco
                  di pensieri tumultuosi e ora mi sento avvolto dal groviglio di domande che non mi
                  danno tregua.
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